Due aggiornamenti che sono due eventi. Forse non ve ne siete accorti, ma il mondo di Internet non sarà più lo stesso.
Cosa e’ successo?
- Google non rende più pubbliche le keyword utilizzate dagli utenti per raggiungere i nostri siti internet.
- Il Colibrì ha spiegato le ali e il significato di keyword è praticamente morto. Ne è nato uno nuovo!
Parte 1
E’ chiamato Colibrì ed è il più importante cambiamento all’ algoritmo di Google mai visto: non è infatti un “semplice” aggiornamento ma una versione totalmente nuova.
Quindi?
Quindi per la stragrande maggioranza della gente non cambierà nulla (cielo in alto e terra in basso per intenderci) … ma per chi come me vive di Internet marketing è come se la Terra fosse diventata cubica da un giorno all’altro.
I due aggiornamenti, praticamente rilasciati in contemporanea, sono in qualche modo complementari l’uno con l’altro. Il segnale che Google ci dà è abbastanza chiaro: il tempo della battaglia delle keywords è finito.
Schierati in campo c’erano da una parte i marketers e dall’altra Google. Il gran numero dei visitatori era il vero bottino. Una guerra un po’ atipica, in quanto non era giocata su vittorie o sconfitte, ma sulla conquista dell’equilibrio. Infatti, per poter sopravvivere entrambe le parti hanno da sempre contato sull’esistenza dell’uno e sull’efficacia dell’altro. Da una parte un unico mastodontico guerriero e dall’altra una miriade di grandi e piccoli soldati. O un po’ come la Guerra Fredda, se volete.
Alla fine il Grande Guerriero – Google – ha deciso di smettere con queste scaramucce e di passare ad un livello superiore di contesa.
Google ora intuisce il senso del contenuto delle pagine dei siti che indicizza ed inoltre interpreta in modo approfondito il valore di quello che immettiamo come termine di ricerca. Sfruttando questi due miglioramenti cognitivi, da Mountain View ora arrivano risultati più utili e pertinenti alle nostre ricerche. Possiamo anche porre domande vere e proprie a Google come ad esempio: “dove trovo una pizzeria aperta vicino a casa?”. Sfruttando la geolocalizzazione, il suo database e le nuove funzionalità otterremmo dei risultati decisamente più utili e pertinenti rispetto a qualche settimana fa.
Il lavoro per noi marketers votati al posizionamento ora non ruoterà attorno a delle parole chiave, ma alla creazione e al rafforzamento della credibilità e dell’ autorità dei nostri siti. Fortunatamente non è un lavoro nuovo: anzi siamo stati spinti in questa direzione da tempo dai vari pinguini e panda. La galassia SEO ora non gravita più attorno ad una keyword, una stringa di ricerca, ma alla “pertinenza” e al “valore” che ogni sito internet ha in relazione alla domanda posta dall’utente al motore di ricerca.
Personalmente trovo molto interessante e positivo questo passo. Di sicuro non sarà immediato adattarsi al nuovo modo di intendere le ricerche di Google, d’altro canto sono certo premierà i siti che realmente hanno qualche cosa “da dire”, quelli che effettivamente hanno una ragione d’essere.
I social dunque, giocano un ruolo sempre più importante. Questo però sarà l’argomento della prossima settimana.
Fine parte 1