Tra le tecniche di interpretariato quella consecutiva occupa ancora oggi un posto di rilievo, soprattutto in situazioni quali riunioni, meeting ed eventi fieristici. Si tratta di un tipo di traduzione che, a differenza di quella in simultanea, si avvale di note scritte: l’interprete ascolta un discorso prendendo appunti e, quando l’oratore fa pausa, indicativamente dopo 3-5 minuti, traduce il contenuto per il pubblico. L’ascolto e la comprensione da parte dell’interprete sono quindi alla base del processo, ma anche gli appunti giocano un ruolo importante per un’adeguata restituzione del significato del messaggio. Imparare come prendere appunti, ancora meglio se velocemente, diventa quindi un’abilità fondamentale per l’interprete professionista.
Come prendere appunti, tra arte e pratica
Affinare quest’abilità con l’esercizio e alcuni accorgimenti è il metodo migliore per effettuare con spontaneità e correttezza una traduzione consecutiva. Bisogna ricordare che l’interprete non ha solo abilità linguistiche, ma anche un’approfondita conoscenza della cultura dei paesi per cui traduce, perciò sa adattare al contesto quanto traspone. Nell’interpretazione consecutiva, poi, le note devono essere prese nella lingua target e poiché non si tratta di un semplice dettato o di un processo meccanico, ma di una selezione dei contenuti in cui la memoria ha un ruolo fondamentale, le note diventano aiuti imprescindibili. Va inoltre sottolineato che gli appunti hanno caratteristiche particolari: hanno vita breve, quindi devono essere impiegati a pochi minuti dalla fine del discorso; sono personali, solo l’interprete che li ha presi può utilizzarli e sa come farlo; e non devono essere troppo dettagliati, per evitare di perdere il significato dell’intero discorso. Si tratta comunque di principi piuttosto elastici, che possono essere modificati in funzione del tipo di discorso, cioè a seconda che esso sia più o meno descrittivo o argomentativo.
Qualche suggerimento su come prendere appunti velocemente
Un interprete professionista impara col tempo come prendere appunti velocemente, ma esistono elementi su cui è bene soffermarsi e consigli utili su quali contenuti privilegiare nelle note. In primo luogo è bene non cercare la parola “giusta”, ma quella più adatta al contesto da rendere. L’organizzazione e l’ordine giocano poi un ruolo fondamentale: è meglio scrivere su un blocco note invece che su fogli volanti e usare un solo lato del blocco. Anche scrivere in modo leggibile e con caratteri di adeguate dimensioni per evitare di confondersi è un accorgimento valido. È inoltre possibile adattare le note al contesto, cambiandone la struttura in funzione del significato. Contribuiscono ad annotare con più rapidità anche l’uso di parole semplici da ricordare e di keywords, che identificano subito un concetto, così come l’uso di date e cifre menzionate nel parlato, queste ultime, infatti, aiutano ad avere punti di riferimento solidi rispetto al discorso appena ascoltato e al contesto. E se i nomi propri mettono in difficoltà è meglio registrali così come suonano all’orecchio, evitando di perdere tempo. Esiste infine la possibilità di usare abbreviazioni e simboli, ulteriori elementi che aiutano gli interpreti nel loro lavoro.
Le abbreviazioni delle parole, una rapida scorciatoia
Dal momento che l’interprete deve annotare il più velocemente possibile e il meno possibile per non rimanere bloccato sulle singole parole, è necessario utilizzare degli stratagemmi dove consentito dal discorso. Per quanto molto usate, non esiste una vera e propria lista di abbreviazioni per interpreti: ognuno può crearsi un proprio elenco di riferimento, considerando però le abbreviazioni comunemente adottate, come le unità di misura o le sigle dei paesi e degli elementi chimici. Tuttavia, nel redigere un elenco personale è sempre bene evitare le ambiguità e considerare attentamente il contesto, in modo da non cadere in errori grossolani. Ad esempio, le abbreviazioni delle parole “independent” e “industrial” potrebbero coincidere se si usa il termine “ind” nelle note: bisogna quindi scegliere a quale dei due attribuire l’abbreviazione e optare per un’altra sigla per il secondo termine. Anche i verbi e i loro tempi, fondamentali per dare un’indicazione del periodo di cui si sta traducendo, seguono regole simili, aggiungendo dei suffissi nelle note sarà possibile disambiguare il presente dal passato e dal futuro.
I simboli per interpreti: strani geroglifici?
Ai non addetti ai lavori potrebbero sembrare segni incomprensibili tracciati su un foglio. In realtà i simboli per interpreti sono strumenti preziosi per scrivere note più accurate e veloci. Ogni professionista può crearsi la propria personale simbologia, in modo da rendere al meglio concetti complessi, opinioni e punti di vista tratti durante l’ascolto. Spesso si tratta di elementi visivi, di solito facili da memorizzare e da associare all’idea che si vuole tradurre. Ma gli interpreti possono usare anche elementi più complessi, come i connettori logici e quelli spazio-temporali, oppure simboli matematici e lettere dell’alfabeto greco. Non è raro dunque imbattersi in rappresentazioni che spaziano dalle semplici frecce a piccoli disegni, fino a forme geometriche e persino agli emoticons.