Spesso si sente parlare delle differenze tra inglese britannico e inglese americano soprattutto per quanto riguarda gli accenti, che sono molto diversi. Ogni tanto, le differenti pronunce ostacolano la comunicazione tra americani e inglesi, e sono la base di gag divertenti nei programmi televisivi.
In effetti, queste lingue differiscono sotto molti aspetti linguistici, come quello fonetico (ossia, la pronuncia), ortografico (con differenze nella grafia di alcune parole, come “colour” in UK e “color” in USA), grammaticale (ad esempio, l’uso più o meno estensivo del past simple e past perfect influenzato dalla provenienza inglese o americana del parlante in questione) e ovviamente quello lessicale, relativo alle differenze di vocabolario.
Qualche differenza tra parole e modi di dire “made in UK” e “made in USA”
Se per dire che per tornare nel nostro appartamento, (apartment in americano o flat in britannico) prendiamo un elevator (USA) anziché un lift (UK), non ci dovrebbero essere grossi problemi di comunicazione. Lo stesso anche quando diciamo che andiamo al cinema (UK) o al movie theater (USA), sperando che la line (USA) o queue (UK) non sia troppo lunga, al massimo nel frattempo ci mangiamo qualche cookie (USA) o biscuit (UK).
La situazione può diventare più problematica se chiediamo a un nostro amico cosa ne pensa dei nostri nuovi pants: se è americano, ci dirà che i pantaloni a righe vanno molto di moda quest’anno, mentre un britannico probabilmente ci guarderà male, in quanto per lui stiamo parlando di biancheria intima. Sul campo dei fraintendimenti quindi c’è di che sbizzarrirsi.
Se poi pensiamo alle espressioni idiomatiche, le cose si complicano ancora di più: in Gran Bretagna per dire che si è esausti si può dire I am knackered e per dire che si è scioccati si usa l’espressione I am gobsmacked, risultando incomprensibili all’orecchio di uno statunitense.
Tra le espressioni tipiche dell’inglese americano possiamo invece citare that’s the way the cookie crumbles, un interessante modo di dire simile a c’est la vie, diventato famoso grazie al film di Jim Carrey “Una settimana da Dio”, oppure l’espressione for the birds, che indica qualcosa di insignificante.
Ci sono anche termini ai quali è attribuito un significato opposto: in Gran Bretagna, se usiamo il verbo to table stiamo discutendo di qualcosa (ad esempio una proposta) per decidere come procedere a riguardo, mentre in America vorrebbe dire che stiamo rinviando la decisione a data da destinarsi.
Differenze nel mondo professionale: l’approccio UK e USA al business
Queste incongruenze sono percepibili anche a livello professionale: negli Stati Uniti per esempio, al posto del CV, usato anche in Gran Bretagna oltre che in Italia, si usa il “resume”, un documento breve, personalizzabile, dove i candidati scrivono le competenze più importanti per un determinato lavoro.
Inoltre, sul piano lessicale, americani e britannici hanno coniato termini peculiari di ciascuna variante, come ad esempio il sostantivo trailblazer (USA), che designa un pioniere in un settore/attività o l’espressione flag it up, utilizzata dai britannici con il significato di menzionare, richiamare l’attenzione su qualcosa per renderlo pubblico.
Come si è potuto notare, vi sono molte differenze che interessano sia il linguaggio quotidiano che quello professionale, compresi usi e costumi propri di entrambe le occasioni d’uso. Soprattutto nella sfera del business risulta quindi fondamentale saper riconoscere, interpretare e usare tutte le espressioni di una determinata lingua.
Global Voices, presente sia sul territorio inglese che americano, conosce a fondo queste differenze linguistiche e da anni supporta i suoi clienti per facilitare la comunicazione tra parlanti di diverse nazionalità, grazie ai suoi servizi di traduzione e interpretariato sia in inglese britannico che in inglese americano.