Come esportare in Arabia Saudita
Il Regno dell’Arabia Saudita è il secondo Stato più grande del mondo arabo, dopo l’Algeria, nonché il più grande dell’Asia occidentale per superficie. Se il petrolio rappresenta, da solo, più del 95% delle esportazioni del paese e il 70% delle entrate del governo, le riserve di oro nero non bastano a coprire le necessità dal paese. Quando si parla di importazioni, infatti, l’Arabia Saudita bussa spesso anche alle porte italiane. Vediamo allora cosa e come esportare, cosa sono il certificato SASO per Arabia Saudita e il programma Saleem Saber.
Esportare in Arabia Saudita: gli aspetti legali da considerare
L’Arabia Saudita è uno dei partner commerciali più importanti per le aziende italiane. La prima voce di esportazione dal Belpaese è rappresentata da macchinari e apparecchiature, che da sole equivalgono a quasi il 40% delle esportazioni. Una fetta importante dell’export verso questa terra è conquistata dal settore del lusso, comprendente mobili, arredo e design. Nonostante l’Arabia Saudita sia il principale importatore di prodotti alimentari in Medio Oriente, invece, risulta ancora ridotto il peso delle esportazioni italiane. Negli ultimi anni, inoltre, sono stati inoltre ingenti gli stanziamenti pubblici per lo sviluppo del settore medico. In questo ambito le esportazioni possono riguardare la gestione delle strutture ospedaliere e la fornitura di dispositivi medici, oltre alla commercializzazione dei prodotti farmaceutici.
Qual è il protocollo da seguire quando si decide di esportare in Arabia Saudita? Per introdurre prodotti, merci e materie prime bisogna rispettare l’iter burocratico previsto nel paese. L’ingresso delle merci è infatti regolamentato dal Ministero del Commercio e Industria tramite il Certificato di Conformità. Questo documento, meglio noto con la vecchia denominazione Certificato SASO Arabia Saudita, garantisce la qualità delle merci introdotte. Vediamo in cosa consiste.
Il certificato SASO per Arabia Saudita
SASO è acronimo di Standards, Metrology and Quality Organization. Il certificato SASO, ora noto come Certificato di Conformità, stabilisce la conformità agli standard imposti dal regolamento sul transito delle merci in Arabia Saudita. L’obiettivo del Certificato di Conformità è quello di garantire:
- Sicurezza nazionale
- Salute del consumatore
- Morale pubblica
Per farlo sono dunque previste limitazioni di ingresso su merci e prodotti. Tramite lo sviluppo del programma SALEEM per la sicurezza dei prodotti, nel 2019 il certificato SASO ha sviluppato SABER. Si tratta di una piattaforma elettronica che serve a valutare la conformità agli standard nazionali. Attraverso la piattaforma SABER si punta a rendere più rapide le procedure per l’importazione di merci e prodotti, a ridurre il rischio di contraffazione delle merci e ad aumentare il numero di prodotti conformi al SASO.
Da SASO al programma SALEEM SABER: le novità del 2020
A partire dal 1° gennaio 2020 i vecchi certificati SASO non valgono più come dichiarazioni di conformità per lo sdoganamento. Chi intende esportare in Arabia Saudita deve dunque utilizzare i processi della piattaforma SABER. Come abbiamo visto finora l’Organizzazione degli Standard, della Metrologia e della Qualità Saudita (SASO) ha implementato il programma di sicurezza del prodotto (SALEEM) tramite la piattaforma SABER. Questa serve per la certificazione online delle esportazioni verso l’Arabia Saudita.
La valutazione della conformità dei prodotti avviene tramite un processo a due fasi. La prima consiste nel rilascio del Certificato di Conformità del Prodotto (PCoC). La richiesta viene effettuata dall’importatore. Questi deve inserire le informazioni del prodotto nel sistema, sulla base dei codici tariffari della dogana saudita. A seguire si seleziona un ente certificatore, si paga la tariffa per il Certificato e si attende la valutazione della conformità e i risultati delle verifiche. Il rilascio del Certificato di Conformità di Prodotto avviene tramite la piattaforma SABER.
La seconda fase consiste invece nell’emissione del Certificato di Conformità della Spedizione, lo Shipment Certificate of Conformity. In questa fase viene verificata, per tutti i prodotti e le merci incluse nella spedizione, la presenza del Certificato di Conformità. L’importatore, dunque, richiede il Certificato di Conformità della Spedizione (SCoC). A seguito della verifica e della conformità del Certificato di Conformità viene rilasciato lo Shipment Certificate of Conformity (SCoC). Per ottenere entrambi questi certificati bisogna registrarsi online sulla piattaforma SABER.
La gestione delle esportazioni in Arabia Saudita avviene quindi esclusivamente online. Chi intende esportare deve registrarsi al portale saber.sa, registrare i prodotti e definire l’ente di certificazione. Tutti i prodotti e le merci devono essere approvati dal SASO. Per ciascun prodotto viene emessa la dichiarazione di conformità. Questa viene rilasciata dal portale SABER, dura un anno e si può scaricare dal proprio account personale.
Export in Arabia Saudita: in che settore investire
Il certificato SASO per Arabia Saudita non è necessario per alcune merci. I processi della piattaforma SABER non sono richiesti se si intende esportare prodotti di tabacco (sigarette e sigari compresi), profumi, cosmetici o pesticidi. Qual è però il settore da privilegiare se si intende esportare in Arabia Saudita?
Ad oggi, al netto dello shock petrolifero del 2016, l’Arabia Saudita è uno dei 20 paesi più ricchi al mondo per PIL, che si assestava a fine 2019 a 696 miliardi di euro con una variazione positiva del 4,5% su base annua. Mentre le esportazioni (petrolio e gas valgono da sole il 70% del PIL) sono calate, lo stesso non si può dire delle importazioni. Oltre il 40% di queste riguardano:
- Materie prime naturali
- Impiantistica industriale
- Macchine e impianti per i processi industriali
- Componenti elettroniche
- Beni intermedi chimici e in metallo
- Strumenti e attrezzature per l’industria
- Prodotti finiti per la casa
Conquistano circa 1/8 ciascuno delle importazioni totali altri tre settori: materie prime industriali, mezzi di trasporto per l’agricoltura, armi e munizioni. I prodotti per la persona valgono invece poco meno del 6% delle importazioni totali. Da non sottovalutare per chi intende esportare in Arabia Saudita c’è però il mercato del luxury, sempre molto in voga. In crescita e con possibile richiesta massiccia nei prossimi anni, invece, c’è l’esportazione legata al settore medico.
Per esportare beni alimentari come la carne bisogna prestare attenzione ai nuovi regolamenti. A partire dal 1° marzo 2021, infatti, sono previsti nuovi requisiti igienico-sanitari sulla certificazione halal. La Saudi Food and Drug Authority-SFDA, ha stabilito quelli che devono essere soddisfatti dagli stabilimenti che intendono esportare carni e pollame. Ai macelli e le aziende dei Paesi esportatori viene richiesta la certificazione halal rilasciata da Enti riconosciuti dall’Halal Center saudita.
Supporto linguistico per esportare in Arabia Saudita
Esportare in Arabia Saudita significa rispettare gli standard governativi e dotarsi di tutti i certificati richiesti. L’arabo è lingua ufficiale in 22 Paesi, ma non sempre chi intende esportare dispone delle basi linguistiche per addentrarsi nei meandri della burocrazia. Le particolari caratteristiche grammatiche dell’arabo aumentano il rischio di incappare in un errore che, specie se si sta compilando un documento ufficiale, può risultare dannoso.
Global Voices offre servizi di traduzione e interpretariato in arabo di grande qualità. Per le esportazioni della tua azienda affidati a un team di professionisti madrelingua. Saranno i nostri interpreti e traduttori a calibrare la tua comunicazione, azzerando il rischio di errori che ostacolino le tue operazioni commerciali.