La rivoluzione tecnologica ha ormai investito da alcuni anni anche il mondo dell’interpretazione. Tradurre senza essere presente sul luogo è un’opportunità che si è trasformata in necessità a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il distanziamento sociale ha infatti accresciuto la richiesta di figure professionali specializzate come l’interprete da remoto. Vediamo in cosa consiste il suo lavoro, di quali strumenti si serve e in quali occasioni avvalersi dell’interpretariato da remoto fa davvero la differenza.
Interpretariato da remoto: quali tool utilizzare e in quali occasioni
L’interpretazione a distanza, o remote interpreting, è una modalità di interpretazione che sta progressivamente sostituendo la tradizionale forma di interpretazione bilaterale o di trattativa. Nata negli anni ’70 e affermata nei contesti giudiziario, sanitario, istituzionale e imprenditoriale, questa modalità si sta ormai diffondendo a macchia d’olio in più settori. Quella a distanza diviene dunque la quinta modalità di interpretazione dopo simultanea, consecutiva, chuchotage e dialogica.
Smart work, conference call, webinar. Alzi la mano chi non ha familiarizzato con questi termini nell’ultimo anno. Semplificare la comunicazione a distanza è diventato un obiettivo concreto tanto per le imprese, a prescindere dalla loro dimensione, quanto per i liberi professionisti. Riunioni e trattative non si svolgono più soltanto in presenza, con i contatti da remoto che si sono infittiti e resi indispensabili. Un servizio come l’interpretariato a distanza permette di mantenere le peculiarità dell’interazione vis a vis anche quando gli attori si trovano in luoghi diversi. Non importa, dunque, se relatori, interpreti e pubblico non occupano lo stesso spazio fisico. L’interpretariato da remoto è la soluzione perfetta per abbattere le barriere linguistiche e fisiche. Se il mondo, e non soltanto quello del lavoro, si è trasferito giocoforza online, grazie all’interpretariato a distanza (o remote conferencing) si riesce a sopperire ai nuovi ostacoli. Basta una connessione a internet e un buon isolamento acustico per far sì che il lavoro mantenga il timing prefissato e le consegne siano rispettate.
Come funziona l’interpretariato a distanza
L’interpretariato da remoto è una soluzione in cui ascoltatore e oratore si trovano in due luoghi diversi. Inoltre anche l’interprete lavora da una posizione diversa, che sia esso uno studio, il suo ufficio o un call center. L’interprete a distanza si serve di una piattaforma, che in genere mette a disposizione dei tecnici virtuali, e opera come se si trovasse in presenza. Gli attori connessi sono dotati di cuffie e la traduzione può essere simultanea o consecutiva.
Affidandosi all’interpretariato a distanza ci si garantisce un risparmio di denaro e tempo. I costi si riducono in quanto non occorre installare cabine né noleggiare le attrezzature tecniche (cuffie e riceventi) e non bisogna pagare la trasferta (spostamento e soggiorno) al professionista. L’interprete, inoltre, potrebbe essere disponibile in tempi più brevi rispetto a quelli previsti per organizzare un viaggio e il suo preventivo risulterà sicuramente meno salato. Oltre a ridurre le spese logistiche e di trasferta, è garantita una massima facilità d’uso con possibilità di servirsi dei più comuni device per accedere alla piattaforma. L’interpretariato a distanza apre inoltre a una nuova fetta di mercato, rappresentata dagli eventi di breve durata che si svolgono online. Questo è il caso dei webinar o delle video lezioni, un segmento professionale che – in presenza – è stato finora inesplorato dagli interpreti.
Interpretariato da remoto: quali sono i limiti?
Come abbiamo avuto modo di vedere finora, l’interpretariato a distanza si sta sviluppando negli ultimi tempi. Essendo una disciplina in (rapida) evoluzione, presenta ad oggi degli aspetti perfezionabili. Tra le difficoltà emerse rispetto alla traduzione in presenza, ad esempio, c’è quella legata alla qualità della connessione. Non sempre risulta semplice comunicare con un collega che non occupa lo stesso spazio fisico. Dal punto di vista dell’interprete da remoto, invece, un limite è costituito dall’assenza fisica dei tecnici. Senza un reale anello di congiunzione tra sé e l’ascoltatore, sarà il professionista in prima persona a farsi carico del corretto funzionamento del proprio equipaggiamento.
Un aspetto di curare prima di entrare nel vivo della prestazione è quello di verificare l’attrezzatura. Questa procedura riveste un ruolo cruciale sia per l’interprete da remoto che per i suoi clienti, siano essi relatori o dipendenti d’azienda. Per far sì che la traduzione sia efficace è opportuno che tutti gli attori coinvolti siano nelle migliori condizioni ambientali, ovvero al riparo da fastidiosi rumori, e che le cuffie di cui dispongono sia di buona qualità.
Quali tool utilizza l’interprete da remoto
L’interprete da remoto, come in presenza, ha bisogno dei giusti strumenti di lavoro per poter svolgere al meglio il proprio incarico. Avere tutte le frecce nell’arco è essenziale per riuscire a compiere, in breve tempo, un lavoro preciso e di qualità. Essere interpreti da remoto significa prestare grandissima attenzione alla scelta dell’attrezzatura audio e video. Tra gli strumenti indispensabili, quindi, si annoverano sicuramente una buona, se non ottima, webcam e un microfono professionale. L’audio, in uscita e in entrata, è fondamentale per assicurarsi una buona riuscita dell’interpretazione. La VRI (Video Relay Interpreting) punta ad abbattere qualsiasi ostacolo strutturale e tecnico, come se si fosse in presenza. Anche per questo motivo, è assolutamente imprescindibile una connessione internet a banda larga o a fibra ottica veloce e molto stabile. L’interpretariato a distanza può essere svolto, in taluni casi, anche da telefono. Anche in questo caso, avere un apparecchio con un buon audio risulta cruciale.
L’interpretariato a distanza in tempo reale di solito non viene registrato, ma possono sussistere dei casi in cui invece questa eventualità sia possibile. Da smartphone (e dai tablet abilitati alle telefonate) è possibile registrare ogni chiamata con numerose app gratuite. Da computer è possibile registrare perfino lo schermo, oltre all’audio, grazie a programmi di screen grabbing, come ActivePresenter per computer Windows e il Quick Time per computer di casa Apple. Alcuni tool non indispensabili per tutti gli interpretariati, ma utili per chi dovesse produrre una traduzione in seguito all’evento, sono i software di ausilio alla traduzione, come Trados (a pagamento) o OmegaT (gratuito). Prima dell’interpretariato, infine, è buona regola definire la piattaforma ospitante. Può essere proprietaria e dedicata, o sfruttare licenze professionali come Skype, Microsoft Teams, Google Meet e così via.
Chi cerca un servizio, accessibile 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, può affidarsi a noi. Il nostro servizio di video interpretariato è un metodo efficiente sia dal punto di vista logistico, sia da quello economico. L’interprete, non dovendo essere presente fisicamente, può essere più facilmente reperibile, con breve preavviso e spesso, non comprendendo spese di trasporto, con tariffe più competitive.