Nella traduzione interlinguistica è di fondamentale importanza considerare gli aspetti interculturali del processo traduttivo. La lingua oltre ad essere un codice regolato da norme grammaticali e sintattiche, è anche, e soprattutto, il mezzo attraverso cui una comunità si esprime.
Malinowski, negli anni ’40, introduce due concetti fondamentali per lo studio della lingua: quello di contesto situazionale e contesto culturale. Le sue teorie sulla lingua derivano da studi che egli ha condotto sugli aspetti culturali della popolazione delle isole Trobriand in Melanesia. Si è reso conto che nel momento in cui i dialoghi degli indigeni dovevano essere tradotti in inglese, perdevano di significato. Tale perdita di significato era dovuta al fatto che la lingua veniva svincolata dall’uso concreto che i parlanti nativi ne facevano. Per rendere comprensibili i dialoghi degli indigeni ad un pubblico inglese era necessario corredare le traduzioni con commenti che rendevano chiaro sia l’ambiente circostante in cui si realizzano gli atti linguistici, cioè il contesto situazionale sia la cultura sottesa alla comunicazione, vale a dire il contesto culturale. Lo stretto legame tra lingua e cultura diviene centrale nel momento in cui si traduce una lingua e con essa l’impianto culturale sottinteso.
Spesso il miglior modo per assicurare che una traduzione riesca a mediare gli stessi significati del testo di partenza, è quello di affidarne la realizzazione a traduttori che siano parlanti nativi della lingua finale e altamente specializzati.