In generale, le persone tendono ad avere un’idea piuttosto confusa dell’Africa e delle lingue che si parlano al suo interno. Infatti spesso ci si chiede: Ma esiste una lingua africana, parlata dappertutto?
Se trasformiamo questa domanda prendendo un altro continente come l’Europa possiamo già indovinare la risposta. Come in Europa ci sono centinaia di lingue più o meno diffuse, anche in Africa esistono moltissime varietà linguistiche che caratterizzano popoli e culture molto diverse tra loro e che in alcuni casi hanno in comune solo la presenza nello stesso continente.
Escludendo le lingue indoeuropee e austronesiane, per la maggior parte importate nel continente nel periodo della colonizzazione europea ed americana, le lingue in Africa sono ben 2000 (circa un terzo di quelle parlate a livello mondiale).
Ovviamente, alcune sono parlate solo da qualche centinaio di persone, mentre altre da milioni di abitanti.
Quali sono le lingue più diffuse in Africa?
Una lingua molto importante, soprattutto nel Nord Africa, è senza dubbio l’arabo, che conta oltre 150 milioni di parlanti. Esso è l’ottava lingua più parlata al mondo ed è particolarmente diffuso nei Paesi magrebini come Tunisia, Marocco, Algeria ma anche Libia ed Egitto.
Un altro idioma, che gli occidentali conoscono soprattutto grazie alle canzoni del celebre cartone animato “Il Re Leone”, è lo Swahili: esso è parlato da 100 milioni di persone in diversi paesi del continente africano, tra cui Kenya e Mozambico.
Inoltre, le altre principali lingue africane, che insieme sono parlate da oltre 100 milioni di abitanti, sono: Amarico e Oromo, lingue ufficiali dell’Etiopia, Hausa, Yoruba e Igbo.
Come possiamo preservare questa immensa ricchezza linguistica africana?
Queste lingue, essendo tipiche di alcuni popoli, creano delle barriere linguistiche che ostacolano lo sviluppo socio-economico del Paese, rendendo difficoltose le comunicazioni con altre nazionalità. Poi c’è anche il problema della scarsissima scolarizzazione, che caratterizza molte zone del continente africano: molte persone non sanno né leggere né scrivere e hanno grosse difficoltà nella vita di tutti i giorni.
Per cercare di ovviare ai problemi della mancanza di testi scritti tradotti in molte lingue e della scolarizzazione, grazie allo sviluppo di Internet e dei Social, sono stati creati appositi strumenti per queste popolazioni. Tali strumenti aiutano l’integrazione e lo scambio di informazioni e conoscenze.
Nel 2017 è stato creato, da un programmatore nigeriano OBTalker, un programma di messaggistica simile a Whatsapp, in grado di tradurre un testo in 26 lingue africane. Questo strumento svolge diverse funzioni tra cui il riconoscimento vocale e dell’accento.
Poco tempo dopo è stato creato Lenali, il primo social che si può gestire interamente con la voce ed è disponibile in svariate lingue locali. Questo social si è sviluppato proprio per superare le barriere che ancora esistono nel continente africano. Questa app ha diverse funzionalità: quella linguistica, il comando vocale senza bisogno di saper scrivere o leggere, ed anche un servizio GPS che permette di tracciare un percorso per raggiungere un luogo.
Lenali quindi sopperisce anche alla mancanza di indirizzi postali, problema questo che rende difficile trovare una persona o un negozio. Questo strumento, partito dal Mali, ha come obiettivo quello di espandersi a macchia d’olio su tutto il territorio africano.
Essere il tramite tra tutte le lingue del mondo: ecco la missione di Global Voices
L’agenzia di traduzione e interpretariato Global Voices al momento è composta di un team di esperti in oltre 150 lingue ma il nostro obiettivo è accrescere le nostre competenze fino a conoscerle tutte. Le lingue africane, come quelle europee, orientali e americane sono per noi una risorsa preziosa che va tramandata alle generazioni future, per non dimenticare nessuna lingua ma al contrario farla conoscere a tutto il mondo.