Padroneggiare le lingue straniere è uno dei requisiti preferenziali sul mercato del lavoro. Scritto o parlato fa poca differenza. La competenza linguistica rappresenta infatti un autentico passepartout per la propria rivendibilità in un mercato sempre più globale. La conoscenza di più lingue può riflettersi in maniera positiva sull’impressione che si fa in sede di colloquio e, soprattutto, sul salario che si andrà a percepire.
Quali sono però le lingue da conoscere? Facile a dirsi. Inglese e francese sono le prime due per numero di paesi in cui costituiscono lingua ufficiale per diffusione nell’insegnamento. Oltre a loro, il portoghese è l’altra che viene parlata in almeno un territorio in ciascuno dei cinque continenti. Le più diffuse in termini assoluti, per numero di madrelingua, sono invece cinese e spagnolo.
Rappresentano inoltre un indubbio plusvalore nella ricerca di un posto di lavoro la padronanza di idiomi come tedesco, russo, arabo o giapponese. A questo punto si può distinguere per continenti, cercando di capire quali siano le lingue più richieste da chi ha bisogno di apprenderne una nuova. Tra quelle europee vanno per la maggiore inglese britannico, francese, portoghese, spagnolo, tedesco e italiano. Le lingue asiatiche più richieste sono invece cinese, giapponese, hindi, malese, coreano e thailandese. Le lingue americane più richieste da chi vuole impararne una nuova sono invece l’inglese americano, il brasiliano e lo spagnolo americano.
Per uscire fuori dagli schemi, puntare alle nicchie e risultare risorse uniche, ci si può invece indirizzare verso le lingue rare. Vediamo di cosa si tratta, come apprenderle e in quali settori può rivelarsi preziosa la loro conoscenza.
Cosa si intende per lingue rare
Nella cultura occidentale le lingue rare sono quelle scritte con caratteri non latini e non di uso comune. Si tratta, dunque, di lingue ancora in vita ma che vengono parlate da pochissime persone. Questi idiomi sono vicini alla scomparsa, pertanto difficili da poter imparare e, addirittura, ascoltare. La diversità linguistica è un patrimonio da tutelare, ma che sta progressivamente scomparendo. Questo strumento per ottenere una migliore comprensione interculturale viene celebrato ogni anno in Europa. Su iniziativa del Consiglio d’Europa di Strasburgo, infatti, a partire dal 2001 si festeggia ogni anno la Giornata Europea delle Lingue.
Se è vero che esistono lingue la cui conoscenza può risultare più “utile” rispetto ad altre, per le ragioni sopra elencate, è altrettanto innegabile che la diversità linguistica vada protetta. Sulle lingue in via di estinzione si è soffermata l’UNESCO attraverso uno studio pubblicato nel 2009. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha segnalato la scomparsa di una lingua ogni due settimane, con oltre 2.500 a rischio estinzione. Una spallata in tale direzione l’ha offerta proprio la globalizzazione, che ha conformato culture e linguaggi.
Perché è utile conoscerle?
Salvaguardare le lingue rare significa mantenere viva la ricchezza e la diversità culturale che custodiscono. Ma non solo. Se da un lato la comunicazione globalizzata le ha messe a repentaglio, dall’altro ha reso necessaria la ricerca di nuovi mercati di riferimento in cui operare. Non soltanto, però, per aziende interessate ad ampliare il proprio raggio d’azione. Un campo in cui la conoscenza delle lingue rare è quantomai importante è quello militare. Qui la proliferazione delle missioni oltreconfine ha reso basilare lo studio delle lingue meno tradizionali. Se l’apprendimento dell’inglese è ormai scontato, lo studio delle lingue locali è necessario per migliorare la comunicazione con gli indigeni dei territori in cui vengono compiute le missioni di peacekeeping. Così, soltanto negli ultimi lustri, la padronanza del serbo-croato o del macedone, dell’arabo o del più complicato urdu, ha fatto le fortune dei contingenti dell’Esercito Italiano impegnati in territorio straniero.
Quali sono le lingue rare
A questo punto non resta che rispondere alla domanda che ci accompagna fin dall’inizio: quali lingue sono considerate rare? Mai come in questo caso non si può parlare di quelle più diffuse. A venire incontro nella ricerca è l’atlante delle lingue in pericolo prodotto dall’UNESCO. Ad oggi vengono segnalate 592 lingue vulnerabili, 640 decisamente in pericolo, 537 gravemente in pericolo e 577 la cui pericolosità viene definita “critica”. Accanto a questi idiomi se ne evidenziano 228 già estinti in tutto il mondo. Per la maggior parte si tratta di lingue parlate in territori o regioni a bassa densità di popolazione.
Questi dati si possono incrociare con quelli diffusi dalla pubblicazione “Languages of the World”. Questa graduatoria prende in esame le 103 lingue parlate nel mondo, ordinate per numero di madrelingua e indicando – lì dove presenti – il totale dei parlanti includendo anche coloro che la usano come seconda lingua.
Senza voler scomodare lingue come quelle parlate soltanto in alcuni villaggi, come ad esempio l’Ongota in Etiopia, oppure esclusivamente dagli indigeni come il Chamicuro o il Taushiro in Perù o il Liki in Indonesia, si può riflettere sulla scarsa diffusione di lingue la cui conoscenza può essere strategica quando si intavola una trattativa con partner commerciali stranieri oppure, semplicemente, quando si decide di villeggiare in un posto turistico per un periodo relativamente lungo.
È il caso del Tataro, parlato nella Repubblica del Tatarstan, tra le entità federali russe più sviluppate economicamente, la cui produzione industriale vale il 45% del prodotto interno lordo. Recarsi a Kazan parlando la lingua locale, insomma, non può che costituire un benefit quando si intavola una trattativa. Poco diffuse ma degne di essere scoperte, per motivi simili, sono anche danese, svedese, finlandese, kazako ed ebraico. Senza dimenticare la lingua uigura e min orientale, particolarmente utili per chi è solito relazionarsi con imprese cinesi nelle regioni dello Xinjiang o nel Fujian.
Quando si intende imparare nuovi idiomi è sempre fondamentale affidarsi a un servizio traduzione lingue rare. Soltanto grazie a figure altamente specializzate e professionali, infatti, si possono abbattere con successo le barriere comunicative. Global Voices è l’agenzia che fornisce servizi di traduzione e interpretariato in oltre 150 lingue, non soltanto quelle più richieste. Scegliendoci farai affidamento su un team a te dedicato che si occuperà della realizzazione del progetto a 360°. Dall’analisi della richiesta fino alla selezione di un linguista più adatto a te, che ti seguirà passo dopo passo nel processo di apprendimento.